Nuova edizione de Sotto ai ciliegi in fiore di Silvia Gurieri


Ho già avuto il piacere di leggere la versione precedente di Sotto ai ciliegi in fiori e l'ho amato dalla prima all'ultima riga, ora Silvia Gurieri ci ripropone una nuova edizione tutta da scoprire! Vi lascio la trama a l'estratto ^_^ 


Giulia è una ragazza ricca della Toscana bene, vive nella campagna Senese insieme alla famiglia, dove possiede un'azienda vinicola in forte espansione e la sua vita scorre perfetta, almeno fino a quando non scopre il tradimento del fidanzato a pochi giorni dalle nozze.Convinta dalla famiglia a partire, raggiunge la cugina Sarah sull'isola di Santorini. L'incontro con un uomo apparentemente misterioso le darà l'ennesima lezione di vita e il suo destino sarà legato ad una maschera, un buon bicchiere di vino e ad un pizzico di vaniglia.

ESTRATTO


Provo a guardare in alto per vedere esattamente da dove sia caduto, adagio la borsa e le scarpe sui ciottoli e mi avvicino all'acqua.
«Oddio, è fredda», comincio a camminare sollevando il vestito e guardando sul fondale nel tentativo di trovarlo.
Cammino a caso ma non trovando nulla mi addentro sotto al ponte dove l’acqua non è proprio limpida, anzi, è piena di oggetti vecchi, preservativi, bottiglie rotte, assorbenti, per cui, essendo a piedi nudi, esito.
Che puzza!!! «Che schifo», ad un tratto alle mie spalle un rumore di zoccoli mi fa voltare e rimanendo in silenzio, osservo una macchia scura avvicinarsi. É un cavallo dal manto nero con la criniera al vento e i muscoli tesi nella corsa. Ma chi è il ragazzo che lo cavalca?
Il ragazzo scende da cavallo ma non credo sia un essere umano perchè solo un essere soprannaturale può essere così bello.
Man mano che si avvicina, la figura si fa sempre più definita e constato di non aver mai visto niente di così affascinante. Il cavallo mi si ferma a un palmo dal naso, impenna e nitrisce e nel tentativo di spostarmi, scivolo, ritrovandomi con il sedere a mollo.
I capelli molto corti dietro con delle ciocche sottili, di un nero corvino lucidissimo che gli nascondono in parte gli occhi del colore del ghiaccio e il viso è pulito ed abbronzato.
Ha un paio di jeans strappati è senza scarpe e ha la camicia bianca sbottonata con le maniche arrotolate che gli aderisce perfettamente al corpo, non lasciando nulla all’ immaginazione, petto scolpito, tartaruga definita. «Tutto ok? Ti sei fatta male? Cosa stavi facendo?», mi si avvicina e mi porge la mano per aiutarmi.
«Ti dispiace?», chiedo, porgendogli il polso.
«Sto bene, grazie. Stavo solo cercando il mio braccialetto ma non sono riuscita a trovarlo», dico imbarazzata e anche un po’ eccitata, nel tentativo di rimettermi in piedi con il suo aiuto. I nostri sguardi si incrociano, si incatenano e senza lasciare la mia mano si guarda intorno e si china per prendere qualcosa che fa passare tra le dita, «Cercavi questo?», e me lo porge. Mi mordo il labbro, «Ehm...Sì». Ma come è possibile, che figura, ce l'avevo proprio sotto agli occhi.
«Sì, forse è meglio» abbasso lo sguardo per un secondo per guardare in che stato sono e mi accorgo che il vestito è completamente bagnato e sporco, per non parlare delle gambe e delle braccia, sembro proprio una barbona.
«Con piacere», al suo tocco avverto una stretta allo stomaco e una scossa mi attraversa il corpo e credo sia lo stesso anche per lui perchè vedo il suo respiro aumentare, «Ecco fatto ora non dovresti più perderlo, ti conviene uscire dall’acqua o ti prenderai una polmonite o ancor peggio qualche malattia». Quando rialzo gli occhi lui è già rimontato a cavallo, «Ci vediamo pulcino», sorridendomi se ne va in groppa al suo stallone. «Ci vediamo», e sospirando, esco dall’acqua. Mi chino per prendere dalla borsa un pacchetto di fazzoletti di carta per riuscire a pulirmi alla bell’è meglio, mi infilo le scarpe e torno in strada voltandomi ancora una volta per cercare il suo viso e sorrido. Forse un giorno ti incontrerò di nuovo.
«Ciao ragazzo misterioso», e mi allontano a passo svelto.



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