Intervista a Teresa Di Gaetano

    Oggi ho il piacere di fare quattro chiacchiere con la simpaticissima Teresa Di Gaetano..

     
    Ciao Teresa e benvenuta nel mio blog. Parlaci un po’ di te.

Ciao Antonietta e grazie che mi ospiti nel tuo supersimpatico blog. Beh... su di me non c’è purtroppo molto da raccontare. Sono una normale ragazza sognatrice e credo che proprio questa mia capacità di sognare, di immaginare luoghi e persone che nella realtà non esistono abbia permesso di sviluppare questa mia naturale propensione per la scrittura. Poi, sicuramente hanno contribuito anche le letture dei Grandi classici che hanno alimentato il sacro fuoco della mia passione letteraria. Per il resto... amo il Giappone, anche se non ci sono mai stata, le storie d’amore (dato che sono un’inguaribile romantica), i fantasy perché permettono di spaziare con la fantasia, fare fotografie, il pattinaggio sul ghiaccio (ma solo guardarlo, non lo pratico anche se una volta ho provato a pattinare con risultati disastrosi!), la bella grafica, la buona cucina, amo infatti tantissimo la pizza, la cioccolata e le lasagne e mi piace troppo il cinema. In particolare, sono un’accanita fan della trilogia de Il Signore degli anelli. Ho visto e rivisto tante di quelle volte i film che so le battute a memoria!

Da quanto scrivi?

Ufficialmente ho iniziato nel novembre del 2003, quando ho pubblicato la raccolta “Bubble, Bubble! Dodici racconti” (ormai fuori commercio). Quindi, da ben 11 anni circa. Invece, ho iniziato da piccola, proprio da bambina. Forse a 9 anni. Non ricordo con esattezza. Ricordo solo come ho iniziato: ho scritto un breve giallo dal titolo improponibile. Si intitolava “Un raggio di stoffa” e narrava la prima avventura del mio Commissario Kelly, un poliziotto in gonnella. Poi ahimè il manoscritto ha incontrato qualche anno dopo il fondo della pattumiera, cioè l’ho cestinato. Però dopo di allora ho iniziato ad esercitarmi con la scrittura tenendo un diario, come tutte le adolescenti, e poi un quadernetto dove annotavo brevissimi racconti e poesie. Sì... mi cimentavo a scrivere anche poesie. E’ stato un bene, perché ho potuto comprendere che la carriera di poetessa non era per me. Se non avessi sperimentato, sarei sicuramente rimasta con questo dubbio amletico.

Come è nata la tua passione per la scrittura?

Lo devo soprattutto alla mia infanzia felice. Sono vissuta in un ambiente sereno, felice e spensierato. E credo che questo abbia indubbiamente contribuito a perdermi nei mondi e nei personaggi da me creati con l’immaginazione. Poi, l’innata passione per la lettura dei Grandi classici. E poi credo anche una predisposizione genetica. Perché nella mia famiglia non sono la sola creativa. Mia zia, ad esempio, è pittrice, scultrice e poetessa. E mia cugina, quando eravamo piccole, inventava le storie delle recite che poi rappresentavamo ogni anno di fronte ad amici e parenti. Crescendo in un ambiente così, dove la spensieratezza e la creatività erano incoraggiate, è quasi diciamo stato normale per me cimentarmi nella scrittura. Perché ad un certo punto, storie e personaggi esigono in qualche modo di essere fissati sulla carta per essere non solo ricordati e quindi rivissuti, ma anche per dar voce ai miei pensieri, ai miei sentimenti, alle mie personali sensazioni. La scrittura è come la fotografia di un istante che ha bisogno di rimanere eterno, in qualche modo.

Quante opere hai pubblicato?

Di fatto sette fino adesso. Però ormai tre sono fuori commercio, e cioè “Bubble, Bubble! Dodici racconti”, “Conchiglia e altri racconti” e “La bambola di vetro”, il mio primo romanzo fantasy. Però è perché la prima raccolta di racconti (Bubble, Bubble!) è stata stampata dal tipografo della mia città quindi è ovvio che non si trovi più, mentre gli altri due restanti sono stati pubblicati dalla Montedit. E si possono trovare ancora alcune copie presso la Casa editrice, però... ecco... ormai il contratto con loro è scaduto... quindi, se voglio posso ripubblicare i libri altrove. E guarda... non so se lo farò, perché tutti e tre necessitano di una robusta revisione. E non è per ora uno dei miei problemi principali, perché sto lavorando con lena alla stesura dei romanzi della mia lunga saga fantasy (La sabbia delle streghe), alla quale, non lo nascondo affatto, ci tengo moltissimo. E poi spero di lavorare ad altri romanzi rosa. Fino adesso ne ho pubblicato solo uno (Senza di te, edito dalla Butterfly edizioni), ma breve. Nel cassetto ne ho un paio già pronti. Spero di far vedere presto anche a loro la luce del sole!

Che sensazioni provi quando scrivi?

Prima, quando ho iniziato, mi emozionavo tantissimo. Ora non più. Però non voglio essere fraintesa. Non è che rimango apatica quando scrivo. Assolutamente no! Diciamo che percepisco la scrittura in modo diverso. Se prima per me era un gioco, ora è un impegno-sfida. Impegno perché mi sento responsabile quando scrivo qualcosa per miei eventuali lettori, cioè per chi mi leggerà. Quindi... cerco di curare ogni particolare non solo stando attenta alla grammatica e alla sintassi, ma anche ai toni, al linguaggio, al tipo di messaggio che desidero sia percepito da chi mi legge, la coerenza del personaggio e delle sue eventuali azioni, insomma... l’atto creativo c’è, e ci mancherebbe che non ci fosse, però ecco... pongo molta attenzione a quello che il manoscritto è destinato e cioè alla lettura di qualcuno esterno a me. E per sentirsi davvero soddisfatti della propria opera c’è davvero dietro un lungo “travaglio”, perché si corregge, poi si ritorna a rileggere, si fanno aggiunte e si tolgono cose alla storia, oppure si fa un taglio, magari copiando e incollando il testo da qualche altra parte. E questo per me ha il sapore di una sfida. Non so se mi comprendi. Che so... trovare quella parolina, quel vocabolo che funzioni... lo considero come un vero e proprio rebus, un rompicapo. Però, dai, alla fine quando trovo la soluzione... esulto, semplicemente esulto, perché è vero mi ha fatto dare un po’ di matto, però mi rende davvero molto soddisfatta trovarla. E felice.

Oltre a scrivere, ti piace leggere?

Tocchi un tastino un po’ dolente, qui. Saranno almeno un paio di anni che leggo poco, male, distrattamente e abbandono i libri che leggo. Però non so da cosa dipenda. Forse... scarsa pazienza, oppure mancanza di organizzazione. Non lo so davvero. Quindi, per rispondere alla tua domanda, in passato sì anche se a conti fatti poi non arrivavo a leggere molto (in media solo 9 libri all’anno. Pochini), però li leggevo, li gustavo quasi... Oggi, e in particolare nel momento in cui sto attraversando, purtroppo non posso dire lo stesso. Chissà, forse è solo un periodo e magari un giorno mi ridesterò curiosa e ansiosa di leggere tutti i libri che ho a casa. Mai dire mai, nella vita.

Che genere letterario preferisci?

Scrivere o leggere? Perché se la domanda è rivolta alle mie letture, non ho un genere letterario preferito. Di un libro mi attira la copertina, il titolo, la sinossi, il fatto che ne ho sentito o parlare molto o parlarne bene, oppure perché magari un libro di quell’autore mi è piaciuto e voglio ridargli fiducia. Però gialli, Thriller, Horror ed erotici non mi piace né mi interessa leggerli. Per quanto riguarda la scrittura, i romanzi rosa e i fantasy. Almeno... per ora, perché non smetto mai di pensare di cimentarmi in altri generi, come ad esempio “i famosi gialli”. Lo so, a me non piacciono perché non riesco mai ad individuare il colpevole (non mi capita solo leggendo libri, anche coi telefilm e film di genere), però intanto da bambina ho iniziato così. E se l’ho fatto vuol dire che un certo destino ci sarà, no? Un altro genere che mi piacerebbe cimentarmi è la fantascienza. Sì... ho letto un libro di fantascienza in passato del grande Isaac Asimov (Il sole nudo), però mi piacciono in particolar modo due film di Star Wars (L’attacco dei cloni e La vendetta dei Sith) perché amo il personaggio di Anakin Skywalker (anche l’attore che lo interpreta... eheheheh!) e quindi... non nego che mi piacerebbe accostarmi a questo genere, anche se non so con quali risultati. Quindi... chi lo sa che non trovi il tempo in un lontano futuro anche per questi due generi letterari.

Cosa ne pensi dell’editoria a “pagamento” e “non”?

Eh... beh... qui c’è da aprire un’ampia discussione e molto se ne è parlato e molto se ne continuerà a parlare. Io posso dire solo la mia. Non sono contraria all’editoria a pagamento. Certo... perché anch’io ho iniziato così, quindi penserai per coerenza con il mio comportamento passato. Ma... anche no... Io credo che di base il sogno di chi scrive è quello di vedere il proprio nome e cognome stampato su di una copertina, il proprio manoscritto a forma di libro, e il fatto che il libro si reperibile, non proprio nelle librerie, ma magari ordinabile su internet, così se c’è qualcuno curioso lo può senz’altro leggere. E quindi se non si hanno diciamo altre ambizioni, l’editoria a pagamento va benissimo.
Però... attenzione.... non tutta l’editoria a pagamento. Perché ci sono editori a pagamento di due categorie: quella di quelli che ti chiedono di ipotecare quasi il proprio sangue per pubblicare tanti soldi chiedono, e quella di chi sì... va beh... ci guadagnano dai soldi che versi però ti fanno almeno un prezzo accessibile, o “umano” come direbbe Fantozzi. Ecco... io direi proprio di stare alla larga dai quegli editori che chiedono cifre esorbitanti per stampare il proprio libro. Perché qui si parla di approfittare delle persone, dei loro sogni, della loro buona fede. Ecco... questo tipo di cose non mi piacciono. Se allora si deve pagare una cifra esorbitante per stampare, tanto vale andare dal tipografo della propria città e ti stampa a poco prezzo le copie e poi uno se le rivende personalmente su internet. E così tra l’altro ti rientrano tutti i guadagni, senza dovere nemmeno attendere le famose royalites.
Per quanto riguarda le Case editrici non a pagamento, beh... è una bella fortuna se scelgono di pubblicare gratis il tuo libro, no? Nulla di da ridire al riguardo. Però molto spesso quelle “piccole” o “medie” non hanno chissà quale tiratura e/o promozione dei libri o distribuzione sul territorio. Del resto è comprensibile, essendo delle piccole-medie realtà non sanno o non possono appoggiarsi su chissà quale grande sponsor. Senza contare che in tutta onestà il numero degli scrittori supera e sorpassa di gran lunga quello dei lettori. Quindi... come possono “reggere”? Conosco infatti degli autori che sono stati ben felici che il loro contratto è scaduto con una “media” o “piccola” Casa editrice e poi hanno optato senz’altro per il self-publishing. E credo che questo atteggiamento si commenti davvero da solo...

Cosa dovrebbe fare un autore secondo te, per conquistare la stima del lettore?

Se lo sapessi, sarei già una scrittrice affermata. No, dai... la risposta è semplice e ovvia: non deluderlo mai. E non è semplice non deludere chi ti legge. Soprattutto per una scrittrice “poliedrica” come me. A me, ad esempio, non piace scrivere i  miei libri tutti uguali. E’ una cosa che mi annoia. Non voglio riconoscermi in tutti i miei testi, voglio essere diversa. Soprattutto considerando la monotonia della mia vita. Se mi dovessi fossilizzare con la mia scrittura, appenderei senz’altro la penna al chiodo, perché in un certo qual senso avrei spento la mia anima irrequieta. Ho bisogno di cambiare sempre il mio modo di esprimermi, perché quando scrivo anche se nascosta dalle parole io metto a nudo me stessa e non voglio essere scoperta, vista. In alcun modo. Quindi... è difficile non deludere chi ti legge, almeno nel mio caso specifico, perché magari in un libro mi trova in un modo e in un libro in un altro. Però... io sono questa: nessuno e centomila!

Progetti futuri?

Uhm... sì... portare avanti la mia epica impresa di scrivere dodici libri della mia saga fantasy, La sabbia delle streghe. Per ora sto correggendo l’ottavo libro (Rosehan e la spada di Shanas) e spero che esca entro quest’anno. E poi... poi cimentarmi in qualche altro romanzo rosa. Come ho detto prima ho già due libri pronti nel cassetto, ma vanno riscritti e corretti (quindi passerà un po’ di tempo) con estrema cura. E nel frattempo (come se non bastasse) sono impegnata nella stesura del romanzo d’amore d’epoca “Rimani qui con me”. E’ un libro che mi sta entusiasmando molto scrivere, perché lo sto scrivendo “a braccio”, cioè senza studiare niente a tavolino. E fino adesso stanno nascendo delle cose davvero interessanti. A volte, non creare tutto in modo studiato, quindi scrivere di getto, è più produttivo di un romanzo costruito “a tavolino”, ragionandoci insomma sopra. Ecco... ora con questo non voglio affermare che sto scrivendo un’accozzaglia sconclusionata di idee alle quali dare forma successivamente, però tutto sta nascendo in modo naturale, spontaneo, senza alcun artificio da parte mia. Ho iniziato a scrivere di getto qualcosa, un ambiente (un Castello per essere precisi) e ho inserito un paio personaggi, poi degli altri che hanno innescato delle situazioni e il libro sta miracolosamente nascendo. Molto bello e molto entusiasmante questo progetto... Davvero... Non mi ero mai cimentata in un modo di scrivere simile. Beh... come si suol dire: c’è sempre una prima volta, no?
Grazie ancora Antonietta di avermi ospitata nel tuo supersimpatico blog. E... alla prossima!!!

      Biografia dell’autrice:



   Teresa Di Gaetano è diplomata in Giornalismo Radiotelevisivo ed è giornalista dal 2004. Ha collaborato per diverse testate giornalistiche locali, partecipando anche a due concorsi giornalistici che ha vinto. Per due anni ha frequentato un corso di giornalismo a Roma avendo come insegnanti le migliori firme del giornalismo italiano, come giornalisti dalla Rai a La Repubblica, dal Corriere della sera a La7. Ha partecipato a diversi premi letterari, segnalata più volte, alcuni dei suoi racconti sono apparsi nelle antologie dei premi. Oltre ai libri della saga fantasy “La sabbia delle streghe”, ha altresì scritto il breve romanzo rosa Senza di te (Butterfly edizioni). Ha frequentato un corso di sceneggiatura e scrittura creativa dove suoi insegnanti sono stati diversi professionisti del settore e, nell’ambito di questo corso, ha svolto uno stage presso la Casa editrice Flaccovio. Recentemente, ha svolto tre livelli di un corso per scrittura on line con la scrittrice Moony Witcher.  Il suo racconto fantasy, Nadja e la bacchetta di fuoco e ghiaccio, è stato pubblicato sul primo album della LittleDreamers (collana diretta dalla scrittrice Moony Witcher) della Casini editore.









Amori a metà di Antonietta Agostini - booktrailer

                





A Trastevere, in una bella casa dalle pareti color arancio, Chiara, affermata speaker radiofonica, vive la sua quotidianità col marito Filippo e con la piccola Nicole. La loro vita sembra perfetta ma, dietro l'apparenza, si cela un terribile inganno: Nicole non è figlia di Filippo bensì di Francesco, l'unico uomo che Chiara abbia mai amato col cuore, col corpo, con l'anima. Disposta a tutto pur di salvaguardare le briciole del suo rapporto con Francesco, sposato anch'egli, Chiara acconsente a vivere una vita di menzogne, a rinnegare se stessa, ad accontentarsi di un amore a metà. Ma è davvero questo ciò che vuole? Sua figlia, l'unico vero amore, non merita forse la verità e l'abbraccio di un vero padre?
In un crescendo di emozioni, Antonietta Agostini ci presenta un'antieroina dei nostri tempi, sposata ad un uomo che non ama e innamorata di un uomo sposato, e la guida attraverso le insidie di un amore malato per condurla, infine, alla coraggiosa affermazione della propria indipendenza.

Libro: http://www.blomming.com/mm/ShopButter...
Autrice: http://autoributterflyedizioni.wordpr...

Intervista a Roberto Modolo

Questa sera ho il piacere di ospitare nel mio blog un altro autore della Butterfly Edizioni, Roberto Modolo.

Ciao, benvenuto nel mio blog. Parlaci un po’ di te.

Ciao Antonietta!! Ti ringrazio di avermi invitato al tuo blog.
Sono Roberto Modolo e ti scrivo da quel di Borgomanero (No) Ho quasi 52 anni (ma fortunatamente ne sento solo 35...) e nonostante faccia il pendolare per lavorare sono pieno di interessi ed hobby!! Amo leggere (e scrivere, ovviamente...) vado a pattinare su ghiaccio a Varese almeno una volta la settimana (così mi tengo anche in forma!!) amo la montagna, il mare (ed anche il lago...) andare in bicicletta, in piscina, giocare a tennis.... il giardinaggio... insomma non sto mai fermo un minuto....

Da quanto scrivi?

Il mio primo "romanzo" l'ho scritto quando avevo 9 anni.... Conservo ancora l'originale scritto di mio pugno con la calligrafia da bimbo...

Come è nata la tua passione per la scrittura?

Prima di essere scrittore occorre essere un lettore.... la passione per i romanzi d'avventura e l'amore per il mare li ho ereditati leggendo a 11 anni "Le grandi avventure del mare" di John Kerans. Un libro che mi ha profondamente ispirato. Grazie a quella lettura la passione per la scrittura, che già era latente, si manifestò in tutta la sua forza.

Quante opere hai pubblicato?

Per il momento 2.
"Krill" per la Editrice Nuovi Autori nel 2005
"Il tesoro della Vera Cruz" per la Butterfly Edizioni nel 2012

Che sensazioni provi quando scrivi?

Principalmente una sensazione di appagamento. Talvolta sono talmente trasportato da quello che scrivo che tiro le due di notte... peccato che poi la mattina la sveglia suoni alle sei...

Oltre a scrivere, ti piace leggere?

Si, è la mia seconda grande passione. leggere permette alla mente di aprirsi in mille interpretazioni, mille emozioni... una cosa insostituibile.

La vendetta di Dio di Cristian Rossi


Titolo: La vendetta di Dio
Autore: Cristian Rossi
Casa Editrice: Butterfly Edizioni
ISBN: 978-88-97810-29-2
Pagine: 224
Prezzo: 14,00 €

Sinossi: Città del Vaticano, giugno 1980. In una stanza preclusa agli sguardi altrui, il Santo Padre è sul letto di morte, circondato da suore piangenti. Padre Gabriel, segretario del Pontefice, prega per lui tra le lacrime. Un salto indietro nel tempo: è il 1944 e Padre Gabriel è un giovane prete appena giunto in Italia per prendersi cura degli orfani della guerra. Sin dal giorno del suo arrivo, gli diviene chiaro quanto sia arduo e pericoloso il suo compito: custodire bambini figli di ebrei, e dunque di ricercati, è un reato e i soldati tedeschi non aspettano altro che una scusa per compiere efferati omicidi. Malgrado la sua fede incrollabile, Padre Gabriel non può che chiedersi: dov’è Dio quando il male serpeggia sulla Terra? Come può permettere la morte dell’innocenza?
Un romanzo crudo e sincero che riporta alla luce gli orrori delle guerre mondiali, il dolore, l’odissea di una madre alla ricerca del proprio figlio, il senso d’impotenza dell’uomo dinanzi alla propria autodistruzione. Una narrazione scorrevole e commovente che apre il cuore e che, pur con ferrea lucidità, non cede nulla della sua intima tenerezza.




Intervista a Cristian Rossi

   
Oggi ho il piacere di ospitare nel mio blog, Cristian Rossi, autore del romanzo "La vendetta di Dio", edito dalla Butterfly Edizioni.


Biografia: Cristian Rossi è nato il 23 aprile 1986 e vive in un piccolo comune della pianura mantovana. E’ diplomato in ragioneria, lavora come impiegato e riempie parte del suo tempo libero con la lettura e la scrittura. “La vendetta di Dio” è il suo romanzo d’esordio.

Ciao Cristian e benvenuto nel mio blog. Parlaci un po’ di te.

Ciao Antonietta, grazie per l’opportunità che mi dai. Non amo parlare molto di me, quindi sarò molto breve. Mi chiamo Cristian Rossi, ho 28 anni e sono della provincia di Mantova. Mi sono diplomato in ragioneria con specializzazione di programmatore. Vivo con la mia famiglia e sono impiegato in un ufficio commerciale. Il mio primo romanzo è “La Vendetta di Dio” pubblicato a dicembre 2013 con la Butterfly Edizioni.

Da quanto scrivi?

Scrivo da quando ero molto piccolo. Le mie prime “composizioni” risalgono al tempo delle scuole elementari; mi divertivo a scrive favole, fiabe ovviamente limitate alle capacità che si possono avere a quell’età. Crescendo la scrittura è diventata una vera e propria passione. Ho iniziato vari romanzi, ma per il momento ho portato a termine solo “La Vendetta di Dio”.

Come è nata la tua passione per la scrittura?

La mia passione per la scrittura nasce con la voglia di comunicare qualcosa che riempia quel vuoto che trovo nei giovani di oggi, tra i miei amici e coetanei. Nasce dal voler esprimere un emozione e condividerla con gli altri.


Quante opere hai pubblicato?

Ho pubblicato solo un opera: La vendetta di Dio. Con questo libro racconto ciò che ha dovuto subire la gente comune al tempo della Seconda Guerra Mondiale dove i bambini, vittime innocenti dell’odio umano, furono costretti a vivere nascondendosi oppure fuggendo di luogo in luogo per sopravvivere. Il messaggio del mio libro è trasmettere le emozioni delle persone, le loro sofferenze, la loro povertà, i loro pianti, mentre “i grandi” della politica si godevano le loro belle realtà giocando con la vita delle persone comuni.

Che sensazioni provi quando scrivi?

Scrivendo mi isolo, entro in un mondo dove io sono lo spettatore delle azioni e dei sentimenti dei miei personaggi, come se diventassi il regista di un film: un film che prende vita nelle parole che scrivo.

Oltre a scrivere, ti piace leggere?

Si, parte del mio tempo libero lo dedico alla lettura anche se spesso impiego molto tempo per completare un libro, non sono uno che “mangia” libri in un giorno…mi serve più tempo.

Che genere letterario preferisci?

Non ho un genere letterario preferito, solitamente mi lascio influenzare da tre cose: il titolo, la copertina e la sinossi. Se di un libro anche solo uno di questi aspetti non mi attira, allora non lo prendo.

 Cosa ne pensi dell’editoria a “pagamento” e “non”?

Credo che l’editoria a pagamento debba contraddistinguersi in qualità rispetto all’editoria non a pagamento; se entrambe le “categorie” (passami il termine) lavorano allo stesso modo, o addirittura quella a pagamento lavora peggio di quella non, allora non vedo il perché si debba pagare per ottenere lo stesso servizio che si può ottenere senza pagare. Ho avuto la fortuna di conoscere la Butterfly Edizioni e inizialmente ero un po’ dubbioso, ma poi vedendo la passione e l’amore che ci mette Argeta Brozi nel proprio lavoro ho avuto l’esempio pratico che ciò che ti dicevo prima è vero; nonostante sia una casa editrice non a pagamento non ha nulla da invidiare alle altre, anzi ha quel qualcosa in più che la contraddistingue.

Cosa dovrebbe fare un autore secondo te, per conquistare la stima del lettore?

Essere vero, scrivere con sincerità e onestà. Scrivere principalmente per se stessi, per poi condividerlo con gli altri. Credo che solo così puoi piacere agli altri. Se uno scrive solo per vendere non otterrà mai la stima del lettore.

Progetti futuri?

Sto lavorando ad un nuovo romanzo…non ti anticipo nulla, spero di portarlo a termine.


Intervista a Emily Pigozzi

Oggi ho il piacere di ospitare nel mio blog Emily Pigozzi, autrice di un romanzo che uscirà a breve, edito dalla Butterfly Edizioni“Un qualunque respiro”. Conosciamo meglio Emily :)

Ciao, Emily, benvenuta nel mio blog. Parlaci un po’ di te.


Ciao, sono Emily, sono intorno ai trent’anni e faccio…non so nemmeno io cosa! E’ sempre difficile per me descrivermi. Essenzialmente faccio la mamma, e per il resto seguo quelle che sono sempre state le mie passioni: scrittura e recitazione.
Le adoro da non saprei dire quanto: direi che queste passioni sono nate con me perché fin da piccolissima scrivevo poesie e improvvisavo show in salotto. Dopo anni di tournée teatrali in giro per l’Italia, ultimamente mi sto dedicando alla famiglia. In questi giorni è in uscita il mio romanzo “Un qualunque respiro” con la Butterfly…mi sembra ancora impossibile!


Da quanto scrivi?

Le mie prime poesie risalgono agli otto, nove anni. Con la narrativa mi sono sempre misurata in modo più discontinuo, diciamo che è stato un processo personale molto più lungo.

Come è nata la tua passione per la scrittura?

La mia passione per la scrittura è nata già dalla scuola elementare, con la mia voglia di parlare e raccontarmi, così come il piacere di ascoltare le piccole grandi avventure delle persone attorno a me. Scrivere un tema per me era una gioia immensa, già da allora!
Mi piaceva farlo, mi sentivo comoda in quel vestito.

Quante opere hai pubblicato?

Finora ho pubblicato solo poesia: alcuni progetti antologici, come “Donne in poesia” con la Giulio Perrone e “La luce oltre le crepe” (del quale vado molto fiera perché è servito ad aiutare la popolazione terremotata dell’Emilia) e molti altre. Qualche anno fa è uscita una mia raccolta, dal titolo “Amore e oro”, con la prefazione del grande Alberto Cappi, che ha ricevuto critiche positive anche da Giorgio Barberi Squarotti. E’ una raccolta alla quale sono molto legata, perché quelle poesie rappresentano un mio percorso dell’anima e di viaggio verso il diventare donna. 

Rya – la figlia di Temarin di Barbara Bolzan


Titolo: Rya – la figlia di Temarin
Autore: Barbara Bolzan
Editore: Butterfly Edizioni
ISBN: 978-88-97810-32-2
Pagine: 292
Prezzo: 15,00 €
Sinossi: Foresta di Mejixana. Una ragazza, ferita e sporca di sangue, è accasciata sull’argine del fiume. Nemi, il capo dei ribelli di Mejixana, la prende tra le sue braccia e la porta con sé al villaggio. Ancora non sa che la ragazza che ha salvato è Rya, sorella minore della regina di Temarin e moglie del sovrano di Idrethia. Sarà lei stessa a svelare la sua identità a Nemi e a proporgli un accordo che le permetta di ricongiungersi col marito. I due si mettono in viaggio ma il pericolo e l’ombra di Niken, vecchia conoscenza di Nemi e criminale ricercato, incombono su di loro e giungeranno a intralciare il loro cammino.
Tra tradimenti e ambigui rapporti fraterni, Barbara Bolzan regala al lettore una storia avvincente, impreziosita da magistrali scene descrittive della natura e del paesaggio. Rya – La figlia di Temarin è il primo capitolo di una serie tutta da scoprire nonché il racconto di formazione di un’eroina fuori dal comune.

Barbara Bolzan nasce nel 1980. Muove i primi passi nel mondo dell’arte quando, a sei anni, viene scelta per entrare a far parte di una compagnia teatrale. Cresce in teatro, diventando col tempo attrice giovane. Nel 1999, mentre si prepara per la maturità classica, interpreta Lady MacBeth nel film indipendente “Studio sul MacBeth”. Pur non abbandonando mai il suo primo amore per la recitazione, durante l’adolescenza si avvicina al mondo della scrittura, e comincia a partecipare con successo a premi letterari nazionali e internazionali. Per quanto concerne le sue poesie, alcune sono raccolte e presenti in varie antologie. Una di esse (Premio “De Palchi-Raiziss”) è uscita intorno al 2000 col patrocinio della città di Verona e presentata dal Poeta Giovanni Raboni. Narrativa: pubblica il primo volume nel 2004, con la prefazione del Ch.mo professor Ezio Raimondi (Accademico dei Lincei e docente di italianistica all’Università di Bologna). Questo testo, “Sulle Scale”, è un excursus medico-narrativo sulle problematiche adolescenziali associate all’epilessia, e viene pubblicato da AICE (Associazione Italiana contro l’Epilessia). Nel 2006, in seguito alla vittoria del Premio Internazionale Interrete, pubblica “Il sasso nello stagno”, un romanzo sul difficile rapporto padre e figlia, nel quale la narrativa procede parallelamente agli studi filologici. Del 2011 è il thriller “Requiem in re minore”, finalista al Premio Alabarda d’oro-città di Trieste e presentato nel 2012 nel corso della serata conclusiva del Festival di Sanremo (Casa Sanremo Writers, presso il Palafiori). “Rya - La Figlia di Temarin” è il nuovo volume in uscita, pubblicato dalla giovane e dinamica casa editrice Butterfly Edizioni e a breve presente in tutte le librerie. Figlio della sua passione per la storia e per la manipolazione della realtà, questo romanzo dalla lunga gestazione è il primo volume di una serie che prende il nome dalla sua protagonista (“La saga di Rya”).

Il veleno nell'anima di Mariana Fujerof



ll Veleno nell'Anima, Mariana Fujerof, Butterfly Edizioni ISBN: 9788897810162 Pagine: 214 Torino, primi del ‘900. Un collegio femminile per ragazze di buona famiglia. La signorina Trachta, ormai orfana, trascorre le sue giornate nell’ombra, convinta di non valere nulla, sino a quando una lettera inaspettata non riporta nella sua vita l’affascinante fratello Ludwig, che la prende e la porta via con sé. Tra i due s’instaura da subito un rapporto ambiguo e morboso che lei, già fragile per gli incubi che la tormentano, non sa come controllare. In realtà, sotto la patina luccicante della quotidianità, si nascondono segreti che premono per tornare alla luce e che affondano le loro radici nel misterioso passato della sua famiglia. Tra candele e quadri velati, tende di damasco e melodie di carillon, Mariana Fujerof, maestra della narrazione, conduce il lettore in un labirinto di passione e follia in cui non valgono le normali regole dell’attrazione, e il passato è un veleno da bere fino all’ultima goccia per poter riconquistare il proprio presente.


Mariana Fujerof ha al suo attivo una commedia teatrale di successo, un romanzo d’ambientazione ottocentesca e diverse novelle a sfondo musicale. Fra i suoi interessi: la lirica e la danza classica alla quale si dedica con passione. Con Butterfly Edizioni ha pubblicato in Italia “Il veleno nell’anima”. Anima Sognante, il blog dell’autrice: http://anima-sognante.eu Il Veleno nell’Anima su Facebook: https://www.facebook.com/pages/Il-Veleno-nellAnima/517722701630250?fref=ts