"Libero arbitrio" di Caterina Armentano edito dalla 0111 Edizioni, narra la storia di un gruppo di donne, che vivono nello stesso condominio, in un paese della Calabria.
La storia è narrata da una delle protagoniste di questo romanzo Rebecca che man mano, racconta le storie di ognuna di esse.
C'è Ester, la sua migliore amica che soffre per non riuscire ad avere un figlio da suo marito Fabio, c'è Cosima, sorella di Ester, che ha grossi problemi con il marito che la maltratta, convinta che meritasse tutto ciò lo lasciava fare. c'è Marianna che è insoddisfatta della vita che ha, Miriam che ha mille sogni da realizzare, e infine Raffaella che pur di trovare inciampa in moltissimi errori.
Il romanzo mi ha colpita sin dall'inizio perché la narrazione è ricca e spontanea, mi ha colpito molto il modo in cui l'autrice
descrive ogni singola cosa, dal carattere delle persone ai luoghi.
L'autrice, affronta delle tematiche molto importanti in questo romanzo, il maltrattamento fra le mura domestiche, l'aborto, l'impotenza, e il difficile percorso che affronta Rebecca nel non riuscire a portare avanti una gravidanza.
Un romanzo toccante ed emozionante che a tratti è riuscito a farmi venire la pelle d'oca, mi sono immaginata la scena in cui Ester accompagnava la sua amica Gianna, che decise di interrompere una gravidanza indesiderata e ho pensato quanto fosse forte e altruista Ester, che nonostante tutto lei non riuscisse ad avere un figlio da suo marito Fabio, decide comunque di sostenere la sua amica, a mio avviso io non ce l'avrei mai fatta, non riuscirei a veder buttare via una vita così senza tanti scrupoli, mentre magari io sogno con tutta me stessa quel figlio.
I personaggi hanno tutti delle caratteristiche caratteriali ben descritte, quella a cui sono riuscita a immedesimarmi di più era Rebecca, perché ha un legame molto forte con le sue amiche, soprattutto con Ester, e come me è sempre pronta a dar consigli e a volte a essere un po' brusca quando una cosa non le va a genio.
Il romanzo scorre in un modo indescrivibile e a me personalmente è stato difficile staccarmi dalla lettura, perché era tanta la voglia di sapere quali sarebbero state le sorti delle protagoniste.
Recensione a cura di Antonietta Agostini
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