Ciao Alessandra e benvenuta nella mia rubrica. Parlami un po’ di te.
Ciao Antonietta e grazie tante per avermi ospitata nella tua rubrica! Di me c'è
da dire che sono una ragazza sognatrice con un particolare sogno da realizzare:
quello di scrivere, pubblicare e diffondere così tutte le storie che nascono
nella mia mente, e alle quali quindi devo rendere giustizia in qualche modo.
Sono inoltre una persona molto timida e riservata, che ama però circondarsi di
amicizie vere che non devono necessariamente lodare la scrittura e la lettura
come me. Sono inoltre una zia molto indaffarata; non a caso i nomi dei miei
quattro nipoti compaiono sempre nelle dediche dei miei libri.
La tua passione per la scrittura, nasce da quando sei
bambina, in che modo ti sei avvicinata al mondo della scrittura?
Indubbiamente con la lettura. Da
quando ho imparato a leggere, i libri sono stati subito un richiamo per me. Non
riuscivo a smettere di leggere libri di testo per la scuola, libri che trovavo
nella libreria dei miei fratelli e quelli che mi facevo comprare dai miei
genitori. E da lì ho capito che un giorno avrei voluto creare delle storie
tutte mie, con personaggi e luoghi che fossero farina del mio sacco. E' una
cosa che da sempre mi appaga e mi rende felice.
Oltre alla scrittura, hai un’altra passione, la lettura.
Che genere ti piace leggere?
I generi variano. Passo dall'horror
di King ai classici come Cime Tempestose (che mi piace sempre ricordare è il
mio libro preferito in assoluto), ai libri di Coelho o Baricco. Nella lettura
sono onnivora. Naturalmente i miei generi preferiti sono il fantasy e il
gotico. Ma ho letto anche la Agatha Christie, e romanzi d'amore. Ogni libro
m'insegna qualcosa, ed è giusto dare spazio a tutto o quasi.
Qual è la tua prima pubblicazione?
Ho esordito nel 2008 con il libro
di poesie- monologhi “Brevi Monologhi in una sala da ballo di fine Ottocento (I
Morti)”, liberamente ispirato all'Antologia di Spoon River di Edgar Lee
Masters. E' stato un libro quello scritto con il cuore più che con la testa e
la fantasia, un libro che è stato anche molto apprezzato. Ora si trova su
lulu.com, ma spero di spostarlo su amazon che ha un pubblico più vasto. Voglio
dare ai monologhi una seconda opportunità e fare in modo che venga letto da più
gente possibile.
Come ti sei trovata nel mondo dell’editoria?
Fino ad ora ho cambiato ben quattro
editori. Ma la scelta è stata la mia e non la loro. Questo perché volevo
provare strade diverse prima di trovare quella giusta, lavorare con persone
differenti per farmi le ossa. Ho contattato prevalentemente le piccole e le
medie case editrici; la grandi le ho tralasciate perché so che appartengono
quasi a un mondo che vedo distante anni luce. Non che non creda nelle mie
capacità, sia chiaro. Ma nelle piccole ho incontrato gente per bene e quindi mi
sono fermata per ora a questo micromondo. Comunque attraverso internet e
presentazioni, al pubblico riesci ad arrivare se ti rimbocchi le maniche e ti
dai da fare. Dunque per ora preferisco continuare così.
Parlami della tua ultima pubblicazione, “La Stirpe di
Agortos”.
La Stirpe di Agortos è la
ripubblicazione di un libro già edito, di quello che un tempo era Un solo
destino. Ecco perché sulla copertina trovate un nome diverso, il mio nome
d'arte che è Elisabeth Gravestone. Trattandosi di una ripubblicazione,
cambiando editore, copertina, contenuto ecc mi sono trovata quasi costretta a
cambiare anche il mio nome. La Stirpe di Agortos è il primo di una saga fantasy
di quattro volumi, e tema principale del libro è il rapporto tra l'uomo e la
Natura magica che lo circonda. Agortos e la sua discendenza studiano e
osservano i fenomeni mistici che avvengono nel loro mondo, che è chiaramente un
mondo fantastico. Anche se il messaggio che ho voluto inviare al lettore è
quello di porre l'attenzione a ciò che ci circonda, e non badare solo
all'apparenza delle cose ma osservarle con più attenzione.
Tra poco uscirà, “La discendente di Tiepole”, che verrà
editato dalla Butterfly Edizioni, parlami di questo nuovo romanzo.
La discendente di Tiepole è un
romanzo che ho scritto tempo fa, nel mio anno di esordio per l'esattezza, e che
è rimasto a lungo nascosto tra i file del mio pc. Lo scrissi quasi per gioco,
per divertimento. Ma poi mi sono occupata di altre cose, come ad esempio la
Stirpe di Agortos, e quel progetto è rimasto in sospeso. Quando ho conosciuto
mesi fa su fb Argeta Brozi, la titolare della Butterfly, ho pensato di
sottoporre alla sua attenzione il romanzo. L'ho quindi revisionato e mandato.
Questo libro è molto diverso dalla Stirpe, sia per genere che per linguaggio.
E' un urban fantasy ed è scritto in prima persona, attraverso il punto di vista
della protagonista, Emma Onofri. Sembrerebbe a principio un urban fantasy come
se ne sono già letti: la storia narra di una ragazza che arriva nel paese
originario di sua madre (Tiepole appunto) e scopre che sua nonna era una sorta
di strega, e che ha lanciato delle maledizioni su alcuni abitanti e su Emma
stessa. Ma vi assicuro che ho cercato di introdurre elementi innovativi, e la
suspance è assicurata perché dell'identità della discendente di Tiepole non si
saprà nulla fino alla fine.
Progetti futuri?
Sto iniziando a lavorare al secondo libro della
Stirpe. Un progetto che credo m'impegnerà per parecchio tempo. Poi ho in
cantiere altri romanzi brevi, iniziati ma incompleti. Prossimamente inoltre
usciranno ben tre antologie con alcuni miei racconti: l'antologia La Stirpe
Chimerica (“La prova”) a cura di Angela Visalli e Stefano Muscolino del blog
Club Urban Fantasy; poi la raccolta On the Road: Diari di viaggio (“Sulla
strada per la fine”) edito dalla Libro Aperto Edizioni. E infine la raccolta
delle 365 Storie d'Amore (“In fuga per ricominciare”) del Writer Magazine di
Franco Forte. Le idee sono moltissime e i progetti anche. Spero davvero di riuscire
a concretizzarne almeno la metà.

1 commento:
Ciao Antonietta!
Bellissima intervista davvero molto interessante :)
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